Francesco Massarelli

a cura di Giuseppe Magroni
Foto di Alberto Mirimao

Le origini

Parla e si muove come se fosse uno stilista di alta moda Francesco Massarelli, 51 anni, di professione calzolaio. In realtà l’uomo che racconta la sua storia e il suo lavoro, seduto nel suo elegante divano d’annata di cuoio inglese, nella sua bottega, negozio, atelier di via del Centenario (Borgo Rivo) è stilista d’alta moda per davvero perché è uno dei pochissimi calzolai, a Terni e in Umbria, che le scarpe, nel suo caso solo grandi marchi, oltre a venderle e a ripararle, le disegna e produce con le sue mani, a volte seguendo solo il suo estro creativo, altre realizzando i desideri dei clienti. È anche lui, come quasi tutti gli artigiani, un figlio d’arte, seppure a metà.

“Papà Giuseppe – racconta – aveva un negozio di scarpe nella parte finale di corso Tacito, vicino alla fontana, “Cosimi 1925”. Lui vendeva scarpe, si limitava a fare cinture e cinturini per le sarte. La svolta nella mia vita fu quando, ero ancora un bambino, accompagnai mio padre a far riparare le scarpe difettate di una cliente da Neno, nel suo negozio/bottega di via delle Portelle. Neno, già da allora, era uno dei pochissimi calzolai a Terni a realizzare scarpe su misura. Tutte scarpe di grande pregio”. Per Francesco Massarelli l’ingresso nella bottega del mitico Neno, al tempo una vera celebrità a Terni, è una sorta di folgorazione. Capisce che riparare scarpe e soprattutto realizzarle sarà la strada della sua vita. “Al tempo – dice – avevo dieci anni. Sono rimasto a bottega con lui dai dieci ai diciassette anni. Fino al compimento della terza media solo i pomeriggi e durante i periodi di vacanza, poi sempre”.

La storia

Massarelli brucia letteralmente le tappe: “A diciassette anni ho già imparato i rudimenti del mestiere e apro insieme a papà e a mio fratello il primo negozio nel quartiere Campitello, in via delle Palme. Quando è morto Neno, primi anni Duemila, ho rilevato il suo negozio storico di via delle Portelle, dove c’è ancora l’altro negozio della mia famiglia che è gestito da mia sorella Michela”.

L’apprendimento del mestiere di calzolaio è stato anomalo: “Io stavo in laboratorio ed eseguivo i miei compiti di riparazione delle scarpe. Neno non m’insegnava perché era molto geloso del suo mestiere. Rubavo con gli occhi. La sera mi portavo via i ritagli o le bozze dei modelli di carta per le scarpe dei suoi clienti che lui buttava nel cestino. A casa, da solo, provavo a ridisegnare quei modelli sulla pelle. Molto del mestiere me lo ha insegnato il suo operaio storico, Egidio Menegon, un veneto trapiantato a Terni”. Mentre Francesco Massarelli rubando con gli occhi e ascoltando i consigli dell’operaio Menegon impara l’antico mestiere del calzolaio, svolge il suo apprendistato di ragazzo di bottega: “Toglievo i chiodi, tiravo le tomaie, insomma facevo solo riparazioni; la pelle non me la facevano tagliare. Prima di confezionare la mia prima scarpa su misura ho fatto migliaia di riparazioni, tacchi, suole, riparare le cuciture, gli interni. Alla fine di tutto questo apprendistato capisci com’è fatta una scarpa e la riproduci”.

Il salto professionale Francesco lo compie quando apre, giovanissimo, il suo laboratorio: “Ho iniziato a comprare le forme, alcune erano quelle vecchie di Neno, ad acquistare e a tagliare la pelle. Non ho difficoltà ad ammettere che la mia prima scarpa da donna era deforme. Eppure sono riuscito a venderla a una donna, qui a Campitello. Poi, piano, piano, sono diventato bravo”. Anzi bravissimo, un vero marchio in Umbria. “Sono uno dei pochissimi in Umbria – spiega orgoglioso – che realizza scarpe su misura per uomo, donna e bambino. Di solito i calzolai che fanno le scarpe sono specializzati in un genere; io invece faccio tutto”. E infatti i clienti che bussano nel suo negozio/laboratorio di via del Centenario vengono da Terni, dall’Umbria e dall’intera Italia. Un passaparola rinforzato da un uso intelligente dei social media.

Massarelli fa tutto da solo: disegni, cucitura, lavori con la giuntatrice, orlatura e montaggio. Ovviamente prove iniziali e finali con il metro a fettuccia. Ma prima ancora c’è la scelta dei materiali: cuoio, vitelli, pellami scamosciati, cordovan, culatta del cavallo, ma anche corda, le tele particolari per le sneakers.

“Il materiale – spiega – lo prendo soprattutto nelle Marche, suole, federe, pellami presi in parti diversi. A volte pellami acquistati in luoghi diversi a seconda della conciatura”.

“Noi – spiega Francesco Massarelli – realizziamo quello che il cliente vuole, a volte lo aiutiamo a capire i suoi desideri. Scarpe con la punta, arrotondate, di foggia particolare, personalizzate con i loro nomi, con le iniziali. Una volta un cliente mi ha portato le scarpe del nonno e le ha volute tali e quali ma rivisitate in chiave moderna”. “Prendo la misura del piede con il centimetro; – spiega – insieme al cliente si studia il modello, le forme, il colore, il tipo di pellame o materiale. Poi faccio almeno due prove, una tomaia senza suole poi via via a stadio avanzato”.

Scarpe sicuramente originali sono quelle realizzate per il figlio Edoardo di 6 anni.

“Scarpe da ginnastica – spiega il padre – fatte di materiale in pelle di vitello, una ha le ali bianche e l’altra ha le ali blu. Personalizzate al massimo con all’interno un gps per la tracciabilità. Comodo, ogni momento so dov’è”.

Scarpe ideali per genitori apprensivi.

Oggi

Il laboratorio di Francesco Massarelli è veramente un atelier di moda. Alle pareti le vecchie forme di Neno con scarpe fatte da lui negli anni Cinquanta. Vecchie riviste di moda, accessori vintage. Lungo gli scaffali scarpe in vendita dei grandi marchi di tutte le fogge e per tutti i generi. Massarelli vende scarpe di lusso e costruisce con le sue mani scarpe di lusso. Per le donne, ovvio, ma non solo. “Abbiamo tanti uomini – racconta – quelli che vogliono calzature di nicchia. Quello che vuole un modello che ce l’ha solo lui. Quelli che sono appassionati di scarpe. Facciamo perfino scarpe personalizzate per chi ha le auto d’epoca: con gli stemmi del marchio, con il nome e i colori dell’auto. Anche io sono un appassionato di auto d’epoca. Prima le scarpe di qualità erano una prerogativa delle donne, adesso anche degli uomini”.

Scarpe di lusso, non usa e getta, ma da conservare con grande attenzione. “Io – dice il calzolaio – consiglio di ripararle se la scarpa merita. Facciamo di tutto, a cominciare dal lavaggio con prodotti appositi per non indurire le calzature. Poi tutto quello che è manutenzione e riparazione, compresa la sostituzione di parti intere. Facciamo anche riparazione di borse e giacche di pelle”. Alle pareti tante foto ma anche la pergamena incorniciata di un premio. “Era il 1997 – racconta – e sono arrivato primo fra duecento concorrenti al concorso Il fiore del cuoio di San Miniato”.

Il lungo racconto iniziato con un bambino curioso che impara il mestiere in una piccola bottega di via delle Portelle è finito. Francesco Massarelli, il calzolaio stilista, si alza dalla sua bella e comoda poltrona vintage di cuoio inglese. La chiacchierata si è svolta durante la pausa pranzo, che lui ha saltato. Adesso bisogna tornare al lavoro: ci sono tanti clienti affezionati in attesa. Anche famosi.