Enrico Valentini

a cura di Giuseppe Magroni
Foto di Alberto Mirimao

Le origini

Enrico Valentini è il decano dei fotoreporter ternani e umbri e per tutti i giornalisti è semplicemente il maestro. Con i suoi scatti ha raccontato la Terni e l’Umbria del dopo guerra, il festival dei Due Mondi di cui è stato uno dei fotografi ufficiali, il Todi festival e Umbria jazz. Le sue sono foto di fatti di cronaca, di sport, di Ternana, di arte e di costume, alcune delle quali sono rimaste nella memoria collettiva.

La storia

Enrico Valentini nasce a Metz, in Francia, nel 1937, dove il padre lavorava nelle miniere. La famiglia, di origini abruzzesi, si trasferisce a Terni, al Villaggio Campomaggio, quartiere Polymer, nel 1940, in piena guerra, e qui il padre inizia a lavorare come operaio all’acciaieria. A Terni Enrico Valentini frequenta elementari e medie. Nel 1953 entra come operaio all’azienda Angeli, sempre a Terni, un grande stabilimento poligrafico che produceva cartoline illustrate, una delle glorie di Terni. Nel 1956 si trasferisce a San Marino dove, sempre come operaio poligrafico, lavora presso la Poligrafica Sanmarinese. In quel periodo fa avanti e indietro con Terni. Un amico insegnante, Aristide Radicchi, lo convince a collaborare come fotoreporter al quotidiano Il Mattino di Firenze che aveva appena aperto una redazione a Terni. Nel 1960 passa alla redazione di Terni del quotidiano La Nazione dove resterà fino al 2003 e sarà attraverso le pagine di questo giornale che racconterà i fatti principali di Terni. Contemporaneamente diventa corrispondente fotografo dell’Ansa e dell’Associated press oltre a collaborare con numerose testate nazionali.

Le prime sue foto che fanno il giro dell’Italia sono quelle relative al processo Mastrella. Cesare Mastrella, ispettore delle dogane a Terni, balzò alle cronache italiane nel 1962 quando venne scoperta una maxi truffa perpetrata dal funzionario che sottrasse alle casse dello Stato una cifra pari a 750 milioni di lire dell’epoca. Le sue foto, soprattutto in bianco e nero, raccontano cinquant’anni della nostra vita.

Non a caso le numerose mostre, alla Fondazione Carit, all’Istess, in Comune, che hanno raccolto gli scatti di Valentini sono state sempre visitate da tantissimi ternani che in quelle foto si sono riconosciuti. La sua foto forse più famosa è quella di una ragazza che intinge il cornetto con su dipinto il simbolo dell’euro, con panna e crema, nel cappuccino. Foto costruita ad arte che Valentini rivende all’Associated press e che da lì finisce il 2 gennaio del 2002, nella prima pagina dell’Herald Tribune, diventando un po’ il simbolo dell’euro appena nato. “Era una ragazza che avevo incontrato per caso al bar. Non sono più riuscito a rivederla. Forse non era ternana”. Un passaggio epocale per l’Europa e per l’Italia raccontato anche attraverso un’altra foto, quella dei vagoni di monete di lire ormai fuori corso che vengono fuse per ricavarne nichel nei forni dell’acciaieria. Sempre dell’acciaieria, ci sono foto di operai in sciopero durante la lunghissima vertenza del Magnetico, e di visite di personalità all’interno dello stabilimento di viale Brin.

Foto simbolo e foto curiose sono quelle dell’elefante di un circo che fa il bagno nella fontana di piazza Tacito, quella dei tifosi della Ternana che nella stessa vasca fanno il bagno dopo una vittoria di campionato.

C’è tra gli archivi del fotografo la foto dell’allenatore Nereo Rocco che pranza in un ristorante di Terni prima che il suo Milan scenda in campo al Liberati contro i rossoverdi. C’è anche la cantante Mina, sì proprio lei, scesa a Terni per ritirare il premio San Valentino un anno d’amore dalle mani del suo presidente Agostino Pensa.

Enrico Valentini è stato uno dei fotografi ufficiali del festival dei Due Mondi, che racconta per quarantacinque anni nel suo periodo d’oro anche grazie all’amicizia fraterna con Giancarlo Menotti. Tra i suoi ricordi più cari, c’è un biglietto di auguri di Menotti con dedica per un Natale di tanti anni fa.

Gli scatti del maestro riservati al festival sono tantissimi: c’è un giovanissimo principe Carlo d’Inghilterra che copre con il suo ombrello Menotti per proteggerlo dal sole; c’è lo stesso Menotti che aiuta l’attrice Shelley Winters a togliersi le scarpe tacco 12, poco adatte alle strade in salita e discesa di Spoleto; c’è il poeta Allen Ginsberg che offre fiori a un vigile urbano in alta uniforme nel foyer del teatro. C’è il grande maestro Thomas Schippers mentre dirige il concerto in piazza, le ceneri del direttore d’orchestra morto prematuramente riposano lungo il muraglione di piazza Duomo. Tantissimi gli scatti riservati al patron Menotti; molte le foto del poeta americano Ezra Pound che, ormai vecchio, cammina trasognato per le vie di Spoleto.

I racconti

“Enrico, corri subito alla piscina del Clt che troverai una sorpresa”. Sono i primi di agosto del 1961, ad alzare la cornetta del telefono è il nostro fotoreporter. La sorpresa è Brigitte Bardot che sta prendendo il sole a Terni sui bordi della piscina del Clt insieme al regista Louis Malle e ad altri membri della troupe del film “Vita privata” che in quei giorni si sta girando a Spoleto. Enrico Valentini, fotografo cronista, aveva già fotografato qualche giorno prima l’attrice in piazza del Duomo a Spoleto, pantaloni attillati, un grande cappello di paglia in mano. Valentini si lancia e in pochi minuti è alla piscina del Clt; sono le prime ore del pomeriggio.

Si avvicina e inizia a scattare: “Erano soli, un gruppo qualsiasi, non c’era la solita ressa che circonda gli attori. Nessuno si era accorto che quella giovane bagnante in bikini era Brigitte Bardot”. Anche Valentini rimase colpito dal fascino di quella che allora era considerata una delle donne più belle del mondo. “Era bella, quando la guardavi faceva colpo”.

Il gruppo resta poco in piscina. “Era un caldo maestoso, non si respirava” ricorda oggi Valentini quando l’afa picchia ancora duro sulla Conca ternana. Se ne vanno, il fotoreporter li insegue. Il gruppo s’infila in un’auto e Valentini li tallona con la sua vettura; capisce che sono diretti a Piediluco. Arrivano al Centro canottieri, dove evidentemente li stavano già aspettando. B.B. sulla spiaggia; B.B. che fuma, prende il sole, passeggia nel borgo. Il gruppo che va in barca, sullo sfondo la montagna dell’Eco. Loro si rilassano sul lago mentre Valentini fa il suo mestiere.

Restano a Piediluco fino al tramonto poi s’infilano in auto per tornare a Spoleto.

“Io invece tornai a Terni – ricorda – a sviluppare quel rullino. Quelle foto le ho vendute all’Ansa e all’Associated press e sono state pubblicate da tutti i grandi giornali nazionali e internazionali.
Tutti i giornali volevano la Bardot in costume da bagno a Piediluco”.

Quelle foto in bianco e nero oltre sessant’anni dopo quella gita al lago e in piscina sono state esposte questa primavera prima presso la Biblioteca comunale di Terni poi presso il locale A Volte Tre.

Oggi

E’ oggi in preparazione una nuova, grande mostra dedicata alla Ternana le cui avventure sportive e di colore Valentini ha seguito per oltre cinquant’anni. L’archivio fotografico di Enrico Valentini raccoglie circa 220mila immagini ed è stato dichiarato di “interesse storico particolarmente importante da parte del ministero dei Beni culturali tramite la Soprintendenza archivistica per l’Umbria”. Oggi l’archivio è custodito e gestito dall’associazione di promozione sociale Tempus Vitae. “Fare il fotoreporter è un mestiere difficile – conclude il maestro – bisogna avere l’abilità e la tenacia per raggiungere il luogo dello scatto, sia questo un incidente stradale, un delitto, oppure un’attrice come Brigitte Bardot. Io ci sono riuscito”.