Giorgio Andrielli

a cura di Giuseppe Magroni
foto di Alberto Mirimao

Ha contribuito ad arredare i negozi di Gucci e di Bulgari nel mondo; appartamenti e ville di attori e registi famosi, di calciatori e uomini politici, così i loro yacht. Oltre ad appartamenti, ville, studi professionali e negozi della buona borghesia ternana.

Giorgio Andrielli, 75 anni, originario di Stroncone, titolare della Andrielli Arredamenti d’interni di vocabolo Sabbione con annessa falegnameria industriale, una ventina di dipendenti, è un imprenditore di successo. Arredatore di lusso che fino all’età di 28 anni ha fatto l’allievo pasticciere. “È una storia lunga – dice – e tutto parte da mio fratello Claudio, di due anni più piccolo. Tutto quello che vede lo si deve a lui (scomparso per un male incurabile nel 1997 ndr). È da lui che bisogna partire per raccontare la nostra storia”.

Claudio Andrielli era un artista, un pittore, quello che oggi si direbbe un creativo.

Si iscrive all’Istituto d’arte ma ci resta solo due anni perché ha bisogno di lavorare. Incontra un restauratore/decoratore di mobili, Bertozzi, che al tempo lavorava con il negozio di Zingarini in pieno centro a Terni. Resta con lui un paio d’anni e impara i rudimenti del mestiere. Poi va a lavorare in una grande falegnameria, Mobilterni, ed è qui che si forma completamente, che apprende l’arte della decorazione. Fa decorazioni su mobili di ogni tipo, su oggetti, giocattoli in legno e scacchiere.

A questo punto, siamo nel 1978, Claudio Andrielli si sente pronto ad aprire un laboratorio di falegnameria e decorazione in proprio. “Aveva bisogno di una spalla – dice oggi Giorgio Andrielli – e mi chiama. Io al tempo avevo 28 anni e facevo il pasticciere; ero anche piuttosto bravo e il mestiere mi piaceva. Avevo imparato nelle migliori pasticcerie di Terni e pensavo che questo sarebbe stato il mio futuro lavorativo, ma nel 1979, all’improvviso, la mia vita cambia”. Per un po’ di anni i due fratelli eseguono lavori di restauro mobili e di decorazione su Terni poi, “avevamo fatto pubblicità sulle Pagine gialle”, vengono contattati da uno studio di architettura d’interni di Roma, Vivai del Sud. “Il nostro lavoro piace – dice Giorgio Andrielli – e grazie a questo studio di architettura iniziamo ad arredare case e ville di attori, cantanti, registi e uomini politici. Lavoriamo agli arredamenti esterni e interni. Gli architetti avevano una falegnameria che preparava i mobili grezzi e noi realizzavamo le parti decorative di questi mobili ma anche delle pareti degli interni”.

I fratelli Andrielli lavorano su Roma ma anche su Terni e in Umbria. “Con gli architetti Struzzi e Leonelli – racconta l’imprenditore – abbiamo collaborato al restauro dei legni e delle pareti, dei palchi, degli stucchi e delle poltrone dei teatri di Trevi e di Montecastello di Vibio”. Un nuovo salto di qualità nel lavoro arriva grazie alla collaborazione con lo studio di architettura Spadolini di Firenze.

“Con l’architetto Spadolini – racconta Giorgio Andrielli – abbiamo contribuito ad arredare i negozi Gucci, sempre come decorazioni di mobili e pareti, in Italia e nel mondo”.

I fratelli Andrielli sono ormai artigiani apprezzati e ricercati dai migliori studi d’architettura italiani. “Un giorno ci chiama – ricorda oggi con emozione Giorgio Andrielli – l’architetto romano Piero Sartogo e ci apre letteralmente una finestra sul mondo. Dobbiamo arredare, sempre come decorazioni, tutte le gioiellerie Bulgari nel mondo. Decoravamo mobili, pareti, oggetti. A New York alloggiavamo in un albergo sulla Quinta Strada; siamo rimasti lì due mesi, ci sentivamo veramente nel cuore del mondo”.

Intanto i fratelli Andrielli sono cresciuti anche come organizzazione; hanno acquistato un capannone a vocabolo Sabbione e i dipendenti sono diventati una decina. “Nel 1996 – racconta Giorgio Andrielli – rileviamo, sempre qui a Sabbione, in via Mercurio, una falegnameria, Artigianmobili; prima ci eravamo sempre appoggiati a ditte esterne, e iniziamo a costruire mobili per conto nostro ampliando l’attività”.

Tutto sembra andare per il meglio ma nel 1997, per un male incurabile, muore Claudio Andrielli, il fondatore dell’impresa. Giorgio Andrielli, pur con la morte nel cuore, va avanti ed espande l’attività. Con lui lavorano la moglie e progressivamente i due figli, Giuliano, che si laureerà in architettura e Giorgia, che si laureerà in economia aziendale.

Crescono i dipendenti; nell’azienda entrano ragazzi desiderosi d’imparare il mestiere di falegname e decoratore.

“Rispetto ad oggi – spiega Giorgio Andrielli – i ragazzi erano certamente più motivati; avevano più voglia d’imparare. Il ricambio del personale oggi è soprattutto con gli stranieri. Abbiamo molta difficoltà a trovare giovani da avviare alla professione e a cui trasmettere la nostra esperienza. Ogni tanto qualcuno viene, magari diplomato alle Industriali o alle Professionali, ma sono pochi”.

Agli inizi del Duemila il lavoro si espande alla cantieristica navale, da soli o in collaborazione con altre aziende del territorio. “Arrediamo – dice Giorgio Andrielli – interni ed esterni di yacht privati, mobili, pareti, tutto quello che serve. Come legno usiamo molto il teak, che facciamo venire dal Sud Est asiatico. Insieme ad altre ditte, abbiamo contribuito all’arredo dello yacht da 50 metri di David Beckham. Facciamo un po’ tutto. Arrediamo negozi, qui a Terni e altrove, studi professionali, abitazioni private. Abbiamo arredato molte case della buona borghesia ternana, le famiglie più importanti, sempre con arredi su misura. Siamo una falegnameria rinomata per la qualità e per la cura dei particolari. Continuiamo a fare decorazioni e laccature dei mobili. Per i progetti degli arredamenti su misura delle case e delle ville ci pensa mio figlio Giuliano che è un architetto d’interni, mentre mia figlia Giorgia, che è laureata in Economia aziendale, cura l’amministrazione”.

Giorgio Andrielli a 75 anni è pieno di energia e d’entusiasmo e ancora dirige con polso fermo la sua azienda. È soddisfatto della vita che ha vissuto. “Dovevo fare il pasticcere – conclude il suo racconto – e invece con questo lavoro mio fratello mi ha dato il mondo. Quando abbiamo arredato i negozi di Bulgari a New York, Londra e Singapore, la sera l’architetto Sartogo ci riuniva per fare il punto dei lavori e finiva sempre con questa frase, Mi raccomando ragazzi, il mondo ci guarda. Grazie a questo lavoro io, il figlio di Cesare, il barbiere di Stroncone, ho girato tutta Europa e il mondo, ma qualche volta la sera per divertirmi e rilassarmi preparo ancora dolci per la famiglia e per gli amici. E sono pure bravo, almeno così mi dicono”.