La Lancia Aurelia B24 del 1958 decapottabile firmata Pininfarina ti accoglie all’ingresso dell’autocarrozzeria Begliomini di via degli Artigiani.
È un’auto di culto, preziosa come un gioiello, un gioiello del design e della tecnologia italiana; una delle auto più belle di sempre, così la definiscono gli storici delle quattro ruote. Per questo è protetta da un telo.
Quando Roberto Begliomini toglie via la copertura per farla ammirare, il fiato quasi si trattiene per l’emozione. È identica a quella guidata da Bruno Cortona/Gassman nel film “Il sorpasso”, ma quanto quella era sporca e piena di ammaccature e stuccature, tanto questa è perfetta e liscia, come fosse uscita oggi dalle catene di montaggio Lancia di Chivasso. Più lunga di come uno se la immagina, colore bianco panna, selleria rossa, volante, cruscotto, cerchi originali come sono originali lo scudo del radiatore con marchio Lancia, originale il motore fino all’ultima vite che un tempo toccava i 180 km/h e potrebbe farlo anche oggi.
Tutto è autentico e originale in questa spider da sogno.
Nella perfezione del restauro di quest’auto cult è racchiusa tutta la storia di artigiano di Roberto Begliomini: carrozziere a tutto tondo, ma con una passione particolare per il restauro delle vetture d’epoca, le sue, ne ha una ventina, e quelle dei clienti che vengono da tutta l’Umbria e dal Lazio.
Roberto Begliomini ha sessant’anni ed è figlio di uno dei carrozzieri storici di Terni, Giancarlo Begliomini, che iscrisse la sua attività alla Camera di commercio nel lontano 1957. Diploma di terza media poi subito a lavorare in officina apprendendo il mestiere direttamente dalle mani del padre: “Mi dava una macchina da buttare e io mi spassavo”.
Oggi i pezzi danneggiati si sostituiscono, al tempo si riparavano. “Una volta – spiega – bisognava saper battere con la mazza le lamiere incidentate. Una volta le lamiere si raddrizzavano perché il loro spessore permetteva di battere con il martello. Adesso se uno se ne passa, le sfonda”.
La passione per le auto storiche e per il loro restauro nasce alla fine degli anni Ottanta. “Ci capitò in officina – racconta – un vecchio Duetto Alfa Romeo, colore verde pino. Lo acquistammo e lo rimettemmo a posto. Le auto all’epoca non si restauravano, si buttavano. Non tanto per problemi al motore o meccanici ma perché la ruggine si mangiava le carrozzerie, soprattutto quelle delle auto Fiat o Alfa Romeo perché erano verniciate senza trattamenti anticorrosivi. Le auto Lancia avevano una carrozzeria migliore, ma quelle all’avanguardia erano le auto tedesche che, a causa del clima della Germania, da sempre usavano trattamenti anticorrosivi”.
La carrozzeria cresce; crescono fatturato e dipendenti. L’officina cambia sede, si sposta, sempre in via degli Artigiani, in un capannone di proprietà. Nel 1992 alla vigilia di spostarsi nella sede definitiva di oggi Giancarlo Begliomini muore improvvisamente. “Mi è morto tra le braccia, – ricorda commosso il figlio – qui in carrozzeria”.
La sede definitiva della carrozzeria, capannone di proprietà, sempre in via degli Artigiani, apre a luglio del 1993; quasi contemporaneamente Roberto Begliomini acquista la prima auto storica, una Porsche 356 del 1960, colore beige. È dal restauro di quell’auto che arriva la passione vera.
“L’ho smontata completamente e riverniciata, – spiega il carrozziere – aveva un bel motore ma sono intervenuto dove c’erano difetti. Ho iniziato a partecipare ai raduni, a parlare con gli appassionati, a leggere le riviste specializzate”. Va in giro per l’Italia alla ricerca di auto, anche in cattive condizioni, da restaurare e da aggiungere alla sua collezione privata che ora supera le venti unità. Restaura auto per sé e per i clienti. “Il piacere – spiega – è quello di lavorarci sopra. Io seguo il restauro dall’inizio alla fine; conosco la storia e ogni dettaglio della macchina”.
Con le auto d’epoca partecipa a raduni ma anche alla Mille miglia.
“Nel 2022 – racconta – ho partecipato alla Mille Miglia con mio figlio Alessandro. Abbiamo gareggiato con un’auto sportiva, di nostra proprietà, molto rara, restaurata da noi. Una Barchetta del 1952, marchio Cisitalia, motore Ermini derivato da Fiat che proprio nel 1952 partecipò alla gara ufficiale. Per un appassionato partecipare alla Mille Miglia è il culmine del piacere. Significa guidare un’auto senza elettronica che dunque devi guidare integralmente. La Mille Miglia è anche pericolosa perché ci sono piloti che pensano di fare una gara vera e dunque tirano la loro auto al massimo. Poi guidi in mezzo al traffico e dunque c’è sempre il pericolo che arrivi un Suv e ti schiacci”. Nella carrozzeria di via degli Artigiani c’è parcheggiata una vecchia Lancia di colore argento che sembra appena uscita dalla fabbrica.
“È l’ultima auto restaurata da noi, pronta per essere consegnata al cliente, – spiega – è una Lancia Flavia convertibile/spider del 1962, motore 1500 centimetri cubici. Per la meccanica e la ciclistica affido le auto a un meccanico molto esperto di Torino. Le auto le trasporto io a Torino con il carro/attrezzi. Per il restauro della carrozzeria ci abbiamo pensato noi. L’ho smontata fino all’ultima vite, sverniciata, sabbiata, riverniciata. Per i pezzi di ricambio mi servo da un commerciante sempre di Torino, Cavallitto, che ha solo ricambi storici originali Lancia. Per restaurare un’auto come questa serve mediamente un anno di lavoro, ovviamente ci vogliono cifre importanti”.
Roberto Begliomini ha in proprietà due Lancia Aurelia B24, uguali a quella del film “Il sorpasso”, una delle auto più belle di tutti i tempi, almeno così dicono gli storici del settore.
“Quella che vede in esposizione nel salone – spiega – l’ho acquistata nel 2007 a Civita Castellana da un collezionista che l’ha venduta perché non era soddisfatto dei lavori di restauro. È un’auto del 1958, una delle ultime in produzione, 118 cavalli, 6 cilindri, velocità potenziale 180 km/h. Io l’ho spinta fino a 140 perché non voglio sfasciare il motore e perché i sistemi di frenatura sono quelli dell’epoca. Era di colore grigio e io l’ho fatta bianca. Per la meccanica e la ciclistica, l’ho portata dal mio meccanico di Torino. La selleria l’ho fatta rifare da un tappezziere. È perfetta. L’unico rimpianto è quello di usarla troppo poco. Ho venti auto su strada, tutte in ottimo stato, è complicato guidarle tutte”.
Una collezione privata imponente di auto d’epoca: soprattutto Lancia, Alfa Romeo e Porsche, auto di grossa cilindrata e due utilitarie grintose, una 112 Abarth e una Fiat Uno turbo. Collezione oggi sparsa tra i vari capannoni dell’attività e garage di famiglia. Il progetto è quello di riunirle in una sorta di museo privato dell’auto per condividerle con gli amici e con gli appassionati. “Abbiamo già acquistato – dice Begliomini – un capannone in zona industriale; ho già pronto il progetto, compresi gli arredi, la raccolta dovrebbe aprire a fine 2025”.
Un’ultima riflessione davanti alla Lancia Aurelia B24 di colore bianco che è tornata ad essere coperta dal telo per spiegare cos’è un esperto e appassionato di auto d’epoca: “Nelle mie auto non ho autoradio, nelle poche dove ci sono, sono ovviamente d’epoca. Ma non le accendo mai perché quando viaggio mi piace ascoltare il rumore del motore, delle sospensioni. Mi accorgo se c’è una vite da stringere. La musica coprirebbe tutto”.
L’intervista è terminata; entra nel piazzale una Lancia Fulvia Hf anni Settanta rosso fiammante, con evidenza appena restaurata. La carrozzeria Begliomini è una sorta di macchina del tempo.