Mercante d’arte, gallerista, anche perito certificato, quello che stima e controlla l’autenticità dell’opera, dei documenti e della provenienza.
Lorenzo Barbaresi, originario di San Carlo, ha solo 46 anni ma è dal 2001 che lavora nel mondo dell’arte, soprattutto quella contemporanea, all’inizio come corniciaio artigiano poi anno dopo anno espandendosi nelle diverse professionalità.
È figlio d’arte: il padre Luciano Barbaresi è uno dei più apprezzati pittori umbri di paesaggi con alle spalle anche numerose mostre al Festival dei Due mondi di Spoleto. “Mi ricordo – racconta oggi il figlio – che a una personale di papà arrivò Mastroianni e firmò il catalogo con le foto della mostra”. L’arte è di casa. Lorenzo Barbaresi parla all’interno della sua galleria “GC2 Contemporary” di vico San Lorenzo: spazi eleganti pieni di luce dalle pareti bianche, arredati con gusto minimalista in cui i colori dei quadri d’arte contemporanea risaltano come se fossero nel salotto di casa.
“Mio padre – racconta Lorenzo Barbaresi – era in contatto con tutti i pittori dell’epoca: Spaziani, Mirimao. Ilario Ciaurro, quasi centenario, veniva spesso a cena ed era considerato un idolo. Dei pittori ternani quello che preferisco e che nel contempo è quello che ha avuto più successo a livello internazionale è Corrado Spaziani, a cui proprio in questi giorni San Gemini dedica una mostra retrospettiva, la principale della Giostra dell’arme. Corrado Spaziani era un espressionista. Spaziani è morto per l’arte; si è ammalato, come Caravaggio, per le esalazioni dei colori che si preparava per conto suo”.
Lorenzo Barbaresi si diploma, specializzazione turismo, all’Istituto professionale Casagrande. Subito dopo inizia a collaborare alla galleria Canovaccio, che al tempo stava sotto i portici di via Istria, a fianco del bar Ambassador. “La direttrice – ricorda – era Anna Maria Mariani, una parente di mia madre. La sua collaboratrice decise di smettere e presi il suo posto. All’inizio facevo il corniciaio. Ero bravo; avevo una buona manualità. Fin da bambino dipingevo e nel contempo riverniciavo i mobili. La galleria faceva cornici di livello. Aprivo i locali, pulivo, realizzavo le cornici ma nel contempo mese dopo mese imparavo l’arte del gallerista. La prima mostra che ho organizzato come curatore è stata quella del pittore Alessandro Vignali, all’epoca giovane pittore romano e oggi artista molto quotato. Venne un sacco di gente; fu un successo. A gennaio del 2003, Anna Rita Mariani lascia e divento titolare della galleria. Nel 2015 la galleria si trasferisce nella sede attuale di vico San Lorenzo, angolo di corso Vecchio. Via via riduco il lavoro artigiano di corniciaio che smetto definitivamente nel 2018 per svolgere a tempo pieno la professione di mercante d’arte”.
Cosa significa oggi fare il mercante d’arte?
“È un lavoro complesso – risponde Barbaresi – fatto di molte cose. Per primo, direi, la scoperta di nuovi talenti, locali e no. Organizzo una personale all’interno della galleria e lavoro sulla mostra, sul titolo, sulla promozione. All’inizio si facevano le locandine; adesso la promozione viaggia tutta sulla rete. Gli articoli sui giornali, sulle riviste specializzate restano sempre molto importanti. Anche il giudice Angelo Matteo Socci, che è un esperto d’arte, ha scritto diversi articoli sulle nostre mostre. Abbiamo lanciato diversi artisti locali come Cristiano Carotti o Cristopher Domiziani che oggi sono apprezzati pittori nazionali”. “L’altro aspetto di questa professione – spiega Barbaresi – è portare a Terni artisti di livello nazionale o internazionale, cioè convincerli ad esporre a Terni. Ho portato a Terni artisti di grande valore come Marco Lodola, Ugo Nespolo, Concetto Pozzati, Francesco Musante e altri ancora. I clienti vengono da tutto il centro Italia. Vengono l’appassionato, il collezionista ma anche chi investe nelle opere d’arte contemporanea. Vengono anche tanti imprenditori che, lo permette la legge, acquistando opere d’arte pagano meno tasse. L’ultimo aspetto è la valorizzazione di artisti già conosciuti del territorio attraverso la partecipazione alle fiere di settore”.
Un’altra parte importante del lavoro di Lorenzo Barbaresi è quello delle mostre a tema durante il periodo di San Valentino. Un ciclo di mostre iniziato nel 2008 aventi come tema, come filo conduttore l’amore. “Sono riuscito a portare a Terni – spiega – artisti importantissimi a livello nazionale e internazionale: Andy Warhol, Silvio Formichetti, Marco Lodola con “Lodola in love”, Mark Kostabi poi diventato ambasciatore di San Valentino. L’ultima mostra, lo scorso febbraio, è stata quella dell’artista ternano Sandro Bini, “In the city of love”. Paesaggi contemporanei della città vista dall’alto, grazie all’ausilio di un drone, sfaldati, resi magici ed evanescenti attraverso macchie di colore. Paesaggi, interi quartieri cittadini, oppure l’Ast vista dall’alto, o ancora particolari come la Lancia di luce di Pomodoro. Una seconda mostra di Sandro Bini, questa volta allestita al Clt, è stata tutta dedicata all’acciaieria; il titolo infatti era “Nella città dell’acciaio”. Vedute d’insieme e particolari, come la colata dell’acciaio. Cinque quadri di questa mostra sono stati acquistati dal cavalier Arvedi e oggi sono esposti in sede permanente nella sua fondazione di Cremona. Oggi stiamo cercando di riallestire la mostra in altri spazi di Terni, possibilmente ampi, al di fuori della galleria”.
Barbaresi gallerista ma oggi soprattutto mercante d’arte.
“Ho uno spazio in affitto – spiega – nella principale piattaforma di vendita dell’arte, Artsy, dove metto in vendita quadri di mia proprietà o in comodato. Sono riuscito a vendere opere, anche con cifre importanti, in tutto il mondo, soprattutto nel Nord America e in Asia”.
Mercante d’arte e anche perito. “Certifico – spiega – l’autenticità di un’opera, la sua provenienza, l’autenticità dei documenti. Qualche mese fa il proprietario di un quadro dato in affitto a una galleria aveva denunciato un danneggiamento nella sua opera e chiesto alla galleria il relativo risarcimento. Sono riuscito a dimostrare che il danno era antecedente alla mostra, così la galleria non ha dovuto risarcire nulla”.
Lorenzo Barbaresi è in Confartigianato dal 2003; dal 2018 è presidente di federazione del settore artistico nonché presidente della categoria vetro/artistico e arti visive.
A 46 anni si sente soddisfatto della sua professione?
“Sicuramente, – conclude – è stata una scelta di vita poco remunerativa ma mi dà grandi soddisfazioni. Frequento persone molto interessanti; ho il gusto di promuovere artisti sconosciuti oppure di vendere oggetti, in apparenza semplici, che arrivano a cifre inimmaginabili per la gente comune. Ho infine la soddisfazione di lavorare in un settore che grazie al bello muove l’economia”.