Quando a Terni si dice andiamo da Andrea, ci vediamo da Andrea, s’intende la gelateria di via Mancini, pieno centro storico. Andrea è il nome dell’artigiano che è lo stesso del locale e che è ormai entrato nella geografia della città e nella memoria collettiva. Quando avviene questo, significa che il locale è di successo.

Il gelataio Andrea è Andrea Federici, 37 anni, ternano di Perticara alta, figlio e nipote di commercianti dell’ortofrutta. “Mio nonno paterno Ilio – racconta – vendeva i cocomeri in un gazebo di piazza Dalmazia mentre mia nonna materna Marcella vendeva sempre cocomeri poi frutta e verdura nella zona della stazione. Nonna Marcella, in seguito, aprì un negozio di frutta e verdura in via Monte Grappa, quartiere Città Giardino, che è poi stato ereditato dalla figlia Orietta, mia madre, che insieme al marito, mio padre Piero, ha iniziato a gestirlo e dove ancora continuano a lavorare dandomi nel contempo una mano in gelateria”.
Cocomeri e frutta, qualcosa che si mischia bene con il gelato. Un destino in parte tracciato.
Andrea Federici frequenta l’Istituto alberghiero Casagrande, vera fucina professionale di talenti, specialità cuoco. Si diploma; fa lavori stagionali come operaio presso diverse fabbriche del territorio. A vent’anni decide di fare il gelataio. “Volevo realizzare – spiega – un prodotto alimentare fatto con le mie mani. Il gelato è una passione trasmessa da mio padre, da sempre grande appassionato del prodotto, ma solo come consumatore”.
Prima di aprire un locale, fa un corso di qualche mese a Riccione da un vero maestro gelatiere, Davide Di Fonte, che poi lo seguirà di tanto in tanto a Terni nel primo anno di attività. Al termine del corso sulla riviera romagnola è pronto professionalmente per gettarsi nell’avventura dell’impresa artigianale in proprio.


“Acquistiamo – spiega – l’attività di Verde Pistacchio, un piccolo locale di via Mancini a due passi da corso Tacito. Il locale era a posto, fornito di tutte le attrezzature. Gli abbiamo dato sostanzialmente una ritinteggiata. Apro a marzo del 2008. Eravamo io e i miei genitori. Siamo partiti con ventiquattro gusti. Ero emozionatissimo perché era la prima volta che mi mettevo dietro un bancone; tra l’altro come carattere ero molto timido”.
Il successo è immediato; davanti alla minuscola gelateria di via Mancini c’è subito la fila e in pochi mesi il nome Andrea diventa un punto di riferimento nella città.

Come spiega un successo così rapido?
“Abbiamo scelto fin da subito – spiega il gelataio – di lavorare su prodotti di prima qualità: frutta freschissima; pistacchio Dop certificato di Bronte; nocciole delle Langhe. Latte e panna all’inizio erano Granarolo, oggi Epiù.
Grazie a Dio i clienti sono venuti fin da subito. Mio padre e mia madre, commercianti da una vita, conoscevano un sacco di gente, dunque i primi clienti sono venuti per amicizia. Hanno assaggiato il gelato, gli è piaciuto e sono tornati. Il passa parola ha funzionato poi c’era la novità del ragazzetto di vent’anni che apriva un locale ben rappresentata dall’immagine del primo manifesto pubblicitario. Diciamo che questo manifesto ha colpito la città, l’ha intenerita. Si sono combinate le due cose. Il prodotto era buono e la città voleva aiutare questo giovane che apriva un’attività. In un certo senso sono stato adottato”. In una città dove da primavera ad autunno le temperature sono molto elevate, il clima aiuta la vendita dei gelati.
L’attività va bene; Andrea assume i primi dipendenti stagionali; aggiunge una vetrina; le specialità di gelato passano da ventiquattro a trentasei e per guadagnare spazio sposta il laboratorio in un locale vicino.
Intanto si è sposato con Simona che inizia ad affiancarlo nell’attività.

I gelati piacciono; al primo posto c’è il gusto Andrea: crema al biscotto, arancia candita e cioccolato fondente.
“Nel 2015, – ricorda l’artigiano – l’anno in cui è nato mio figlio Evan, si libera davanti alla mia gelateria un locale che vendeva calzature di circa cento metri quadrati. Lo prendo in affitto e riunifico vendita e laboratorio”. Ad affiancarlo ci sono la moglie Simona, la madre Orietta e due dipendenti; oggi a lavorare nella gelateria sono complessivamente in otto. Crescono le specialità, anche quelle più elaborate: il gelato alla cannella, il diamante verde, un gelato al pistacchio. Ai gelati si affiancano altri prodotti: le granite, i frullati, le torte gelato, prima su ordinazione poi esposte in vetrina, lo yogurt self service, gelati e torte senza glutine, la cioccolata calda. Andrea Federici lavora, si espande, mette su famiglia ma ha anche tempo di dedicarsi al volontariato. Dal 2012 al 2020 fa parte dell’associazione di clown “Vip” che pratica la clownterapia, cioè quella di aiutare con un sorriso, mascherati da pagliacci, chi soffre: nei reparti di pediatria e geriatria, all’hospice e nelle case di riposo.
Andrea, grazie all’aiuto di un’amica, è oggi presente su tutte le piattaforme social. Pubblica post e video. Sul portale del suo sito si legge una sintesi efficace di quella che è oggi, a quasi vent’anni dall’apertura, la sua gelateria: “La natura ci offre già tutto: il colore, i profumi, la cremosità; quello che non serve è chimica”.



Andrea vive completamente nel presente, gelateria artigianale con prodotti freschi e di alta qualità, e abilità nel cavalcare i social media, ma è nel contempo un gelataio all’antica, uno che torna alle origini, a quando i gelati non si vendevano in un locale al chiuso ma all’aperto, all’interno di un carretto in giro per le strade e per i parchi per fare felici i bambini.


Il suo “carretto”, in giro per il territorio da un paio di settimane, è un furgone Piaggio quattro ruote dipinto di rosa, attrezzato alla vendita di gelati da una ditta di Arezzo. “L’idea – spiega – nasce tre anni fa. Volevo portare i miei prodotti fuori dal centro; collocare il punto vendita anche in zone dove Andrea non c’è e nel contempo portare un po’ di colore nella città. Per Terni l’idea è nuova, ma al Sud ci sono tanti furgoni gelato in giro per le città. La vendita del gelato per le strade è un po’ tornare alle origini del mio lavoro”. Le prime uscite del furgone rosa sono state davanti al campo scuola e al parco delle Grazie. Dalla prossima primavera ci saranno appuntamenti fissi al lago di Piediluco e alla cascata delle Marmore.
“Poi – aggiunge il gelataio – andrò per sagre, feste patronali ed eventi. Il 17 maggio sarò con il mio furgone rosa a Collescipoli per un evento di beneficenza. Il gelataio che vende i gelati con il carrettino – spiega Andrea – è un qualcosa che fin qui i bambini di Terni avevano visto solo nei cartoni animati. Come quando facevo il clown nei reparti ospedalieri, voglio regalare un sorriso ai bambini”.

Il locale è arredato con tutti disegni dei bambini. “Mentre era nel locale – conclude il racconto Andrea Federici – una bambina ha disegnato un gelato dedicato a me. Allora mi è venuta l’idea di collaborare con la sezione materna della scuola Mazzini che ha invitato i suoi piccoli allievi a disegnare il gelato per come lo vedono realmente e per come lo vedono con la loro fantasia”. È questa la forza di Andrea, la freschezza di un eterno ragazzo di 37 anni; lo stesso sorriso un po’ timido del manifesto pubblicitario di quasi vent’anni fa quando aprì la prima minuscola gelateria, sempre in via Mancini.

